Il pittore che ritrae per pratica e giudizio d’occhio sanza ragione è come lo specchio, che in sé imita tutte le a sé contrapposte cose, sanza cognizione d’esse.[1]
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[1] da Vinci, Leonardo: Scritti. A cura di Carlo Vecce; MilanoGruppo Ugo Nursina Editore, 1992: 143